Fotografare il Trilho dos pescadores vuol dire rischiare di cadere nel banale, di registrare le stesse cose di chiunque percorra questo che è tra i sentieri costieri più belli al mondo.
Percorrendo infatti gli oltre 220 km nel sud del Portogallo, sempre in riva al mare, utilizzando i sentieri che la gente del posto segue per accedere alle spiagge e alle zone di pesca, ti viene ovviamente la voglia di ritrarre il paesaggio, immenso e bellissimo.
Tanto più che percorrere il Trillo dos pescadores o Fishermen’s Trail solo a piedi, sulla sabbia dove affondi e lungo le scogliere su terreni rocciosi, richiede un impegno fisico e mentale importante tale da concentrarti solo su te stesso e sulla bellezza da cartolina.
Diventa allora una sfida al contatto permanente con il vento del mare, pensare di fotografare l’oltre, l’essenza di chi incontri, e non parlo solo dei viaggiatori, ma di chi sta li per motivi lontani dai tuoi.
Ovvio, non ho tralasciato la natura, gli scenari da cartolina incantevoli, per questo divido in tre parti il racconto e parto dall’aspetto umano legandomi alle sensazioni provate nell’immediato, senza filtri, preconcetti o limitazioni.
Sono cose che prima non mi appartengono e poi non avrei neanche avuto modo di metterle in campo, tanta è l’attenzione che devi prestare nel viaggio.
Buona visione.
Paradisiache! Dede essere stato duro il rientro!
Ecco si, diciamo che non avrei voluto rientrare.